Solito appuntamento con la lettura….. libro che si legge tranquillamente, con molte riflessioni su tematiche pratiche/giornaliere di cambiamenti “possibili”. Vivace e curioso.
Dormire nudi è verde
Maggio 18, 2011Il Compost
aprile 15, 2011Il Gruppo Granarolo in Transizione, insieme a Amici della Terra, Banca del Tempo, GranGas, Associazione Orti e Comune di Granarolo dell’Emilia, propone 3 appuntamenti per fare amicizia con il compost!
Come autocostruire una compostiera (anche da terrazzo)? Come utilizzarla correttamente? Perché fare il compost e cosa farci una volta ottenuto?
Gli incontri sono gratuiti e aperti a tutti. Vi aspettiamo!
Come autocostruire una compostiera
Laboratorio pratico in cui realizzeremo insieme due compostiere: una da balcone/terrazzo (adatta a spazi piccoli) e una da giardino.
Sabato 7 Maggio 2011, Ore 10:00 presso l’Associazione Orti, Via Tartarini 9/, Granarolo (BO)
Come utilizzare correttamente la compostiera
L’ABC del compostaggio: Dove posizionare il compost? Cosa inserire o cosa no? Queste ed altre domande per imparare ad ottenere un buon terriccio dai nostri rifiuti organici.
Sabato 21 Maggio 2011, Ore 10:30 presso l’Associazione Orti, Via Tartarini 9/G, Granarolo (BO)
Dal dire al fare
Laboratorio pratico di autocostruzione di una piccola compostiera da balcone e informazioni per un corretto utilizzo della compostiera (sia da giardino che da terrazzo). Adatto anche ai più piccoli, potete venire con i vostri figli!
Domenica 29 Maggio 2011, Ore 10:30 presso il Parco del Verdevolo, Cadriano
Il Cambiamento
aprile 7, 2011E’ con piacere che rinnovo la segnalazione de “Il Cambiamento“: Un giornale, un luogo d’incontro e confronto, un punto di riferimento imperdibile per chi ha deciso di mettersi in movimento.
Al centro l’ecologia, il saper fare, i nuovi stili di vita, la decrescita, la permacultura, l’efficienza energetica, la bioedilizia e molto altro ancora. Ma soprattutto un diverso modo di concepire il giornalismo, la ricerca di un’informazione autentica, lontana da pregiudizi e da influenze economiche e politiche, con un occhio a quello che succede nel resto del mondo, specie in quello lontano dai riflettori dei media. Un giornalismo che torni a proporre le notizie e le informazioni che possono aiutare chi le legge o le ascolta a capire e ad analizzare la realtà e che possa servire a costruire nuove vie per sapere e soprattutto per fare…
Un grazie di cuore a Daniel Tarozzi e a tutto lo staff.
Riporto qui di seguito l’intervista di Deborah Rim Moiso pubblicata il 4 aprile.
Città di Transizione: mettere radici a Granarolo
Continua il nostro percorso tra le città di Transizione italiane. Granarolo dell’Emilia, la seconda realtà italiana ad aderire al movimento delle Transition Towns subito dopo Monteveglio, ce la racconta Daria Casali. Una storia di collaborazione sul territorio, all’ombra dell’inceneritore.
di Deborah Rim Moiso – 4 Aprile 2011
alternative
Daria Casali e Marco Caccia, che tengono tra l’altro un blog che si chiama, manco a dirlo, Marco & Daria, non sono certo persone timide nel muoversi nella rete, la grande rete virtuale fatta di post e commenti, associazioni e gruppi di discussione. Forse per questi due, mi viene da pensare, incontrare il Movimento di Transizione è stato un richiamo alla fisicità del territorio.
È Daria, tra le iniziatrici del Gruppo Guida di Granarolo in Transizione, la seconda realtà italiana ad aderire al movimento delle Transition Towns subito dopo Monteveglio, a raccontarmi la loro storia e i loro progetti. “All’inizio, nel 2008, eravamo in quattro, tutti nuovi arrivi a Granarolo”.
La prima periferia di Bologna offre servizi e spazi verdi, ci sono anche molte realtà associative attive, ma ci vuole tempo per farsi un’idea di chi e cosa ti sta intorno. Per trovare interlocutori e costruire collaborazioni.
Dell’inceneritore invece ci si accorge subito: si vede dalla finestra… Ma come si sente spesso dire a chi è coinvolto nel movimento di Transizione, anche Daria ribadisce: “non ne abbiamo fatto la nostra battaglia. Però riconosciamo che c’è una grande difficoltà ad ottenere informazioni corrette sulle emissioni, la salute, l’energia effettivamente prodotta. E ci interessa parlare delle alternative, se esistono, se sono pronte, se sono economicamente sostenibili”.
È anche questa un’attrattiva e una specificità della Transizione: diffondere informazioni e proporre alternative, piuttosto che impegnarsi in proteste e battaglie. Questo naturalmente senza screditare chi le fa.
L’idea alla base di questo atteggiamento è ben espressa dall’eco-psicologa Joanna Macy quando parla (nel video sotto, ndr) delle diverse dimensioni del cambiamento: ci sono le forze che agiscono per rallentare la distruzione e quelle che contemporaneamente lavorano per mettere in piedi strutture alternative, che si sostituiscano progressivamente a quelle attuali, evidentemente in crisi.
La Transizione dovrebbe far parte di questo secondo mondo: costruire alternative.
Uno dei modi in cui lo fa, molto evidente nel processo di Transizione a Granarolo, è cercando la collaborazione, invece di competere. “Alcune proposte – ricorda Marco – erano già presenti a Granarolo quando abbiamo cominciato ad osservare la situazione. Tra tutte, la Banca del Tempo, a cui abbiamo semplicemente aderito, cercando di proporre eventi e sinergie per amplificarne la rilevanza. Fare rete con l’esistente è fondamentale, non serve creare alternative dove ci sono già, piuttosto serve individuarle, valorizzarle, lavorare insieme a loro”.
La prima cosa che i ‘transizionari’ di Granarolo fanno, quindi, è creare una struttura di approvvigionamento alimentare alternativa laddove manca: fondano un GAS, collegandosi però all’esperienza decennale del GASBo di Bologna e quindi, ancora una volta, lavorando all’insegna di apertura e collaborazione.
“Stiamo lanciando un progetto di informazione sulle energie rinnovabili insieme ad una cooperativa sociale della zona, vogliamo parlare di fotovoltaico ma anche del risparmio permesso dall’illuminazione, anche pubblica, a LED. Vogliamo estendere la cooperazione anche agli uffici del Sindaco e a negozi e supermercati locali, per una campagna sull’acqua bene comune”.
E ancora, collaborazioni all’esterno del territorio comunale, tramite contatti con i paesi vicini. “Vogliamo essere disponibili a parlare con gli altri, raccontare la nostra esperienza, offrire sostegno – anche solo sapere che c’è qualcun altro che si appassiona ai temi che ti appassionano è un supporto importante”. E si torna ad argomenti al cuore del processo di Transizione: il lavoro di gruppo e la responsabilità di farne parte.
Daria e Marco stanno anche facendo un percorso di transizione personale, completo di bicicletta elettrica e stufa a legna, per cui mi viene da chiedere: “Ma un gruppo, perché?”
“Lavorare con il gruppo è una responsabilità, ti prende tempo ed è difficile riuscire a non assumersi troppi incarichi, a delegare. Ma è anche una grandissima risorsa, soprattutto perché significa che il lavoro che fai non si disperde, non finisce tutto se tu vai via, ti trasferisci, cambi vita – hai contribuito a mettere in piedi un sistema sul territorio, un sistema che continuerà ad evolversi anche senza di te. Inoltre la presenza di più persone garantisce maggiori risorse, che siano spazi, beni materiali o, soprattutto, le idee. Le idee diventano molto più ricche”.
Il gruppo di Granarolo è ora formato da dieci persone che si incontrano due volte al mese. “Ci siamo conosciuti soprattutto tramite il GAS e la Banca del Tempo e siamo molto affiatati, fortunatamente… Per quest’anno ci auguriamo di allargare il gruppo, magari per fine anno saremo in trenta!”. Un obiettivo perseguito tramite laboratori e incontri pratici, dal compostaggio all’orto sinergico, affiancati da momenti di approfondimento, visione di documentari e conferenze.
Quando l’interesse per la Transizione sarà abbastanza alto e diffuso nella comunità, il gruppo intende sciogliersi in tanti sottogruppi tematici, per esempio sul cibo o sull’energia. “Stiamo passando dalla fase in cui era prioritario accrescere la nostra stessa consapevolezza a un momento in cui sentiamo l’esigenza di fare cose pratiche, visibili”. Come il GAS, appunto, che per ora è il più forte indicatore che, a Granarolo, qualcosa si sta muovendo.
“Cinquanta famiglie che spostano i propri consumi, che parlano di biologico, di acquistare dalle cooperative, di scegliere prodotti locali. Insomma, a volte guardando indietro ci sembra di non aver fatto poi molto… ma poi ci accorgiamo che stiamo lentamente mettendo radici, lasciando un’impronta sul posto in cui viviamo”.
Downshifting
marzo 21, 2011Inceneritori: soluzione o problema?
marzo 15, 2011
– foto tratta dal sito di Arpa Emilia Romagna –
E’ stato molto interessante partecipare all’incontro di Mercoledì 23 febbraio 2011 a Castenaso (BO) organizzato e promosso dalla Lista Civica 5 Stelle di Castenaso, con: Patrizia Gentilini (oncologo), Carla Poli (direttrice Centro Riciclo Vedelago), Giovanni Favia (cons. regionale Movimento 5 stelle), Nunzio Diana e Piergiorgio Calà (cons. comunale Lista Civica Castenaso 5 stelle), Riccardo Brusori (Lista Civica Castenaso 5 stelle).
Mi hanno colpito (in ordine sparso e non d’importanza):
– l’attivismo del Movimento 5 Stelle di Castenaso: un gruppo giovane, ecologista, che crede nella cura del territorio e delle persone che ci abitano. Se ci fosse a Granarolo un gruppo gemello lo voterei sicuramente.
– la testimonianza e i dati della Dott.ssa Gentilini: in particolare i dati sulla salute, sulle gravidanze e i neonati, e un concetto: l’inceneritore fa male, e possiamo farne a meno… quindi: PERCHE’?
– l’esperienza di Carla Poli e del Centro di Riciclo Vedelago: un’alternativa percorribile esiste, e produce economia e posti di lavoro. Se coi rifiuti (parola che ci ha insegnato è vietato usare perché in realtà si tratta di materiale post consumo) possiamo fare soldi e lavoro… allora, PERCHE’ bruciarli?
– la partecipazione del Sindaco e dei membri del Consiglio Comunale: questo mi ha colpito moltissimo. Vuol dire che l’Amministrazione di Castenaso ascolta altre campane oltre ai dati di HERA per formarsi una sua opinione sull’effetto prodotto sulla salute dei cittadini e sull’inquinamento del territorio. Grande gesto.
– la TOTALE assenza dell’amministrazione di Granarolo (se c’era qualcuno proprio non l’ho visto…). PERCHE’?
– Un Cinema PIENO con persone attente, strette in piedi le une accanto alle altre, sedute per terra, perché i posti a sedere del Cinema erano pieni alle 20:40. Alle persone interessa della propria salute, interessa capire chi e cosa finanziamo per gestire i nostri rifiuti e quali conseguenze ci sono per il territorio.
Per saperne di più: la versione integrale degli interventi.
Inceneritore Poli – Gentilini 23 Febbraio 2011
I have a dream: leggiamo, parliamone, informiamoci, non fidiamoci delle miope informazioni trasmesse da HERA, chiediamo all’amministrazione comunale di farci sapere di più e di informarsi, lasciamo ai nostri figli un’eredità senza inceneritore con più posti di lavoro.
Letture interessanti
marzo 7, 2011Vi segnalo due interessantissimi libri; uno per i “grandi”, l’altro per grandi e piccoli.
Piano B4.0 può essere letto anche gratuitamente sul web.
Città in Transizione
marzo 2, 2011Vi segnalo l’iniziativa Città in Transizione all’interno del Green Social Festival.
L’intervento avrà la durata di circa 2 ore ed è prevista la traduzione degli interventi (quindi non vi preoccupate se non conoscete l’inglese)..
La transizione bolognese
febbraio 23, 2010La Rete si allarga! Per rimanere aggiornati su eventi, incontri e per condividere i calendari potete iscrivervi al nuovo Meetup di Bologna in Transizione.
Sono nati anche nuovi gruppi: Bazzano, San Lazzaro e Bologna in Transizione.
E stasera tutti a Budrio!
Anche noi abbiamo in cantiere nuovi appuntamenti… coming soon!
Ma cos’è una città di Transizione?
febbraio 15, 2010Ma cos’è una città di Transizione?
Il mondo sta cambiando molto rapidamente e senza chiedere il permesso a nessuno. Nei prossimi anni i cambiamenti saranno ancora più rapidi e radicali e noi possiamo fare solo due cose: subire le conseguenze o inventarci la storia del nostro futuro, un futuro piacevole, sereno e pieno di soddisfazioni. Ci sono oltre 200 comunità nel mondo che hanno gia deciso di cercare le soluzioni che servono e altre 2000 stanno per farlo, ma la cosa più bella e sorprendente è che sembra proprio che funzioni Ne parliamo con Cristiano Bottone uno dei facilitatori del Movimento di Transizione in Italia
Budrio martedì 23 febbraio ore 20:30 SALA “S” via Garibaldi, 39